Il Paper, dopo un'interessante carrellata dei numerosi richiami normativi che il Codice della crisi dedica alla figura del professionista (sia come consulente interno che come consulente esterno), si sofferma sui consulenti d'impresa e sui controllori interni. Il Codice della Crisi d’Impresa ha, infatti, introdotto una nuova relazione funzionale tra controlli interni e ruolo dei professionisti (consulenti, sindaci, revisori), segmenti essenziali dell’organizzazione d’impresa stabilmente inseriti nella prevenzione della crisi, dunque nel monitoraggio del rischio che l’imprenditore deve compiere o affidare a terzi. L'Autore esamina i vari possibili modelli e le opzioni che si presentano all'imprenditore, anche in relazione alla natura, individuale o collettiva, dell'impresa. Le novità normative pongono, inoltre, nuove questioni anche con riferimento ai profili di responsabilità dei professionisti che svolgano funzioni di controllo interno e alle cause di esonero previste nell'art. 14 CCII.
The latter Italian Insolvency Code (D.Lgs. n. 14/2019) has improved a new relationship between internal controls and the role of practioners (professionals, counselors, advisor, and so on). What the main purpose of the Italian lawmaker has been, is probably to transfer on the best practice the whole responsability of the early warning tool and the facing of insolvency. I try to match the role of best practice with the function of internal controls, that are, on my opinion, an essential part of the firm’s organization, as well as the the prevention of bankruptcy is nothing more than an essential part of risk monitoring.
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