L’OCI ospita le opinioni, i brevi saggi ed i contributi di ricerca che i giuristi e gli economisti, osservatori dell’insolvenza, immettono nel dibattito scientifico e culturale promosso dall’associazione.
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Gli indicatori della crisi aziendale di cui all’art. 13 CCI e quelli elaborati dal CNDCEC: un’analisi anche nella prospettiva dei gruppi di imprese.
Come si delineano storicamente i rapporti tra la disciplina contenuta nella l. n. 183 del 2011, riguardante le società tra professionisti, e quella di cui al d.lgs. n. 96 del 2001, che delinea il modello societario con specifico riguardo alla professione forense? Cosa è cambiato con l’entrata in vigore dell’art. 4 bis della l. n. 247 del 2012?
Le definizioni offerte dall’art. 2, lett. p e q, del Codice della crisi e dell’insolvenza riguardo alle misure cautelari e protettive sono davvero ontologicamente diverse tra di loro ovvero sono riconducibili ad un’unica matrice? In questo scritto l’A. pone le premesse per un approfondimento del tema.
La lettura effettuale della disciplina concorsuale, applicata anche alle società in house dichiarate fallite, ripropone, con la riforma, la doppia identità virtuosa delle società pubbliche: già tenute a strutture di prevenzione della crisi secondo il TUSP e, se assoggettate al CCII, anche agli assetti organizzativi ivi previsti.
Nel passaggio dalla Commissione Rordorf al Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza la sorte dei rapporti di lavoro perde ogni misura di raccordo con le tutele previdenziali e di sostegno armonizzato al reddito.
Il Paper, dopo un'interessante carrellata dei numerosi richiami normativi che il Codice della crisi dedica alla figura del professionista (sia come consulente interno che come consulente esterno), si sofferma sui consulenti d'impresa e sui controllori interni.
Il contributo analizza il lobbying negli Stati di democrazia rappresentativa pluralista, sviluppando la categoria, discussa ad InsolvenzFest 2019 nel dibattito con Sabrina Giannini, del rapporto creditore-elettore, che vota ed eletto-debitore, chiamato alla prestazione legislativa. Così che i lobbisti, senza altre regole, s’inseriscono nelle relazioni fiduciarie della democrazia, interferendo ma senza responsabilità. Manca ed è urgente una organica legislazione in materia.
La riservatezza e la confidenzialità di allerta e composizione assistita possono proseguire se, nel frattempo, viene proposta una domanda di liquidazione giudiziale? O invece occorre attendere che questa sia formalmente anche aperta, e dunque, a rigore, pendente?