Un cammino intrapreso nel 2014, nel Convegno organizzato dall'Oci all'Aquila, con l'intento di far sedere allo stesso tavolo esperti di diritto concorsuale e di diritto pubblico. L'obiettivo è riuscire a parlare un linguaggio comune, in grado di far comprendere i principi di ogni disciplina e di superare gli inevitabili punti di dissonanza. Il sapere scientifico, che innerva la complessità dell'ordinamento giuridico, impone una iper-specializzazione delle competenze, che non devono viaggiare, però, su rette parallele, ma devono incontrarsi per approdare ad un necessario momento di sintesi. Questo è lo sforzo che l'Oci sta facendo, mettendo a disposizione della comunità scientifica lo studio di questioni concorsuali complesse che si intrecciano e si interfacciano con problematiche pubblicistiche di assoluto rilievo. I plessi giurisdizionali civili ed amministrativi si scambiano informazioni dai rispettivi privilegiati punti di osservazione. Tesi ed antitesi si fondono, in un dialogo maieutico, che va a scandagliare i fondali meno limpidi. Questa volta, a Sulmona, nella ricorrenza del bimillenario della morte di Publio Ovidio Nasone, giudici civili ed amministrativi, professionisti e docenti universitari, tenteranno di trovare soluzioni alle aporie sorte nell'incontro tra la continuità aziendale, vera stella polare della legge delega n. 155 del 2017, e le gare per l'affidamento dei contratti pubblici. L'incipit sarà dato da una indagine sugli eventuali profili di illegittimità costituzionale delle nuove norme contenute nella legge delega, come la previsione della proposta di concordato preventivo da parte del terzo, ove “recuperata” dai decreti legislativi. L'impatto delle pronunce della Corte costituzionale è sempre più incisivo, come del resto è accaduto già per la legge delega Madia sulle società pubbliche E', perciò, opportuno iniziare ad investigare anche questo nuovo ambito di studio. Affrontare questi temi qui a Sulmona, patria del Filosofo del diritto Giuseppe Capograssi, giudice della Corte costituzionale, non può che aumentare l'interesse e l'importanza dell'evento. La continuità aziendale, anche nella modulazione dell'esercizio provvisorio, deve, poi, cimentarsi con le nuove regole delle gare pubbliche di cui al d.lgs. 50/2016, come modificato dal d.lgs. 56/2017, che paiono aver frantumato le certezze dell'art. 186 bis l.f., con problematiche aperte in ordine alla eventuale abrogazione implicita delle norme concorsuali in contrasto. Su queste problematiche la legge delega n. 155 del 2017 inspiegabilmente tace, come se la prosecuzione della attività di impresa possa prescindere dall'interesse pubblico della stazione appaltante alla esecuzione regolare delle opere o dei servizi affidati, da sacrificare senza timore sull'altare del migliore soddisfacimento dei creditori. |
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