Il lavoro muove dalla modifica dell’art. 182, l. fall. e sottopone a critica l’interpretazione secondo cui, oggi, la disciplina della liquidazione degli attivi fallimentari sarebbe divenuta il paradigma anche per la liquidazione concordataria. Si evidenzia, invece, che resta in vigore la regola della “compatibilità” con il piano concordatario e che quest’ultimo riveste un ruolo centrale nella configurazione delle modalità di cessione e nella destinazione dei flussi monetari provenienti della liquidazione, volti ora ad alimentare i riparti, ora ad essere reimpiegati nella gestione del piano di risanamento. Con particolare riguardo alla disciplina delle offerte concorrenti, si offrono spunti interpretativi su diversi profili controversi e si indicano le basi su cui andrebbe effettuata la comparazione tra le offerte. Al riguardo, si evidenza come il sistema in vigore abbia modificato il ruolo del giudice, imponendogli, nella valutazione comparativa, di adottare decisioni gestionali corrispondenti a quelle richieste agli organi dell’impresa debitrice, senza tuttavia averlo dotato di idonei strumenti a supporto. Il lavoro si conclude con un’analisi delle operazioni straordinarie che potrebbero dar luogo ad elusione della procedura competitiva.
Articoli della legge fallimentare interessati: ART. 160 (l.f.), ART. 161 (l.f.), ART. 163bis (l.f.), ART. 182 (l.f.)
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