Lo studio analizza gli effetti sul sistema sanzionatorio dell’antiriciclaggio scaturenti dalla depenalizzazione «cieca» introdotta dal d.lgs. n. 8 del 2016, ponendo in evidenza l’inatteso inasprimento di alcuni contenuti della risposta punitiva ma anche i pericoli di ineffettività di essa per l’oscura ripartizione delle competenze tra le diverse Autorità amministrative, almeno rispetto alle fattispecie “degradate”. Dopo aver esaminato le criticità ed i progetti di riforma del vigente sistema sanzionatorio, si illustrano le linee direttrice della revisione attesa dal recepimento della Quarta direttiva europea antiriciclaggio. Da qui, muove la ricognizione del sistema in vigore, con l’analitico esame degli illeciti amministrativi più significativi, delle residue fattispecie penali e dell’esatto spazio di autentica rilevanza impeditiva della segnalazione sospetta, così come delle conseguenze della sua omissione. L’analisi approfondisce le pronunce giurisprudenziali in materia e le normative secondarie emanate dalle Autorità di vigilanza di settore, offrendo numerose evidenze delle risultanze statistiche in merito al funzionamento dei presidi antiriciclaggio e delle procedure sanzionatorie.
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