Abbate Lirio

Professionista dal 1998, dal 2009 giornalista inviato de L’Espresso, ne è ora il direttore. Dopo la collaborazione con il Giornale di Sicilia (1990), dal 1997 è alla redazione palermitana dell'ANSA (vi diviene capo servizio aggiunto),  con interessi di cronaca concentrati su mafia e  criminalità organizzata. Unico giornalista presente sul luogo al momento della cattura del capomafia Bernardo Provenzano nel 2006. Per più di dieci anni corrispondente dalla Sicilia de La Stampa, dalla cronaca giudiziaria è passato al giornalismo investigativo. Autore di note inchieste, premiato più volte: nel 2012 su l'Espresso ha trattato, due anni prima dell'azione giudiziaria, la presenza di "mafia Capitale" con i quattro Re di Roma, così svelando il potere del clan di Massimo Carminati. L'organizzazione internazionale Reporters Without Borders (RSF) nel 2014 lo ha inserito nella "top dei 100 eroi dell'informazione nel mondo" («Le minacce di morte e la sua presenza nella lista nera di Cosa nostra non lo hanno intimidito»). Nel 2015 l'associazione Index on Censorship di Londra lo ha nominato fra le 17 persone al mondo che lottano per la libertà di espressione.  Ha seguito i processi più importanti sulla criminalità organizzata e politica in Italia, nonché sul traffico di esseri umani, in particolare gli sbarchi nelle coste siciliane. Su questi temi ha realizzato reportages con premi come cronista dell'anno 2003. È coautore, con Peter Gomez, del libro "I complici" (2007), su mafia e politica. A maggio 2014 ha messo in scena con Pierfrancesco Diliberto (Pif) una rappresentazione teatrale per attaccare la mafia e con ironia annientare i boss. Autore e conduttore con Peter Gomez della trasmissione tv Impronte di mafia, in onda fino a gennaio 2008 (RaiSat Premium). Nel 2010 gli è stato assegnato il Premiolino. Per raccontare la 'ndrangheta ha scritto nel 2013 un libro sulle donne che in Calabria si ribellano ai boss: Fimmine ribelli (da cui il film Una femmina, presentato a Berlino nel 2022). Il Presidente della Repubblica motu proprio lo ha insignito come Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Tra i suoi ulteriori libri: Nostra mafia dei monti - dal processo alle cosche delle Madonie al caso Contrada (1993), La storia del giro podistico di Castelbuono - La corsa su strada più antica d'Italia (1994), La mafia che ho conosciuto (1996), Voci contro le mafie (2012), con Marco Tullio Giordana Il rosso & il nero (2019). E poi i bestseller:  La lista. Il ricatto alla Repubblica di Massimo Carminati (2017), U siccu. Matteo Messina Denaro: l’ultimo capo dei capi (2020) e Faccia da mostro (2021).

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