Debiti e giovani
| BOLOGNA 18-21 SETTEMBRE 2025 |
I dialoghi pubblici per capire debiti crisi e diritti tornano a Bologna con la quattordicesima edizione del festival. Nei teatri e sale del centro storico dialogheranno più voci sulle implicazioni con cui il confronto fra le categorie del credito e del debito irrompe nelle nostre società: non solo sui temi del debito e delle insolvenze – nel settore privato, delle imprese e nell’economia pubblica – ma per l'impatto della relazione rispetto al futuro, ciò che è dovuto dalle nuove generazioni, ciò che non può essere imposto, ciò che attende tutti come condizione di responsabilità. Le questioni saranno affrontate nel corso delle iniziative, aperte a tutti, promosse dall’associazione indipendente no profit OCI (Osservatorio sulle crisi d’impresa), con il contributo di esperti di diritto, economia, filosofia, psicologia, cinema, letteratura e giornalismo.
Il prologo d'autore, la sera del 18 settembre 2025, ad ore 20 al Cinema Lumière, è affidato a Saverio Raimondo, notissimo comedian, scrittore e volto televisivo. L'epilogo, in un concerto di parole del diritto e musica, sarà interpretato da Note a verbale, storico coro dell'Avvocatura bolognese: il festival si concluderà così il 21 settembre 2025, al mattino, in Sala Borsa, in piazza del Nettuno, altro luogo iconico della città di Bologna.
Tra i temi affrontati, la storia del debito pubblico e delle insolvenze commerciali nelle società del Medio Evo: lo sguardo di due studiose, Angela Orlandi (Università di Firenze) e Alessia Legnani Annichini (Università di Bologna), che aiuteranno a capire di più il presente problematico della spesa pubblica e dei dissesti privati, con l'interesse che da sempre suscitano le grandi e piccole storie dei debiti, leve di crescita e fattori di depressione economica insieme. L'attualità sarà illustrata sui dazi e le tasse da Stefano Maria Ronco, dell'Università di Torino e dall'avvocato Benedetto Santacroce, storica firma anche de Il Sole 24 Ore. In realtà i dissesti sono stati spesso anche scandali finanziari: qualche memoria in più aggiungerà elementi per districarsi tra quelli nuovi, secondo i suggerimenti tratti dal dialogo tra un giornalista che li indaga da tempo, Vittorio Malagutti (Domani) ed uno storico, Mirco Dondi (dell'Università di Bologna). Tutta l'edizione 2025 di IF pone domande per distinguere debiti dai debiti e capire perché alcuni sopravvivono e s'inseriscono nella memoria collettiva e altri s'inabissano presto: nei debiti di sicurezza del lavoro, così come nei più gravi fatti di cronaca giudiziaria, la questione spinge verso debiti di verità più costanti e adempimenti realizzati più tempestivamente dall'informazione: ne dibattono i giornalisti e scrittori Marco Patucchi (già capo della redazione economica di Repubblica) e Giusi Fasano (inviata del Corriere della Sera). Oltre lo stereotipo e i luoghi comuni, le stesse categorie più formali del diritto trovano altre sfide nell'analisi del rapporto tra prostituzione e lavoro, nello sguardo del giurista Bruno Giordano (consigliere della Corte di cassazione) e della giornalista Adele Grossi (Rai News 24). Altro approfondimento viene proposto per comprendere come un intero territorio possa ridefinirsi in senso antropologico quando destinato in modo massiccio ad un prevalente settore industriale: con la loro crisi, alcuni distretti organizzati sulla moda stanno evidenziando devastazioni ambientali, negli assetti urbanistici, nelle comunità di lavoro. Ne parlano la giornalista Stefania Zolotti (della testata SenzaFiltro) e il ricercatore Massimo Bressan. Tra i debiti costanti della società italiana quello fiscale, con le complicazioni della sua macchina organizzativa e la complessità delle norme, è trattato nella sessione in cui dialogano Fabio Di Vizio (magistrato della Scuola superiore della Magistratura) e il giornalista Nicola Saldutti (del Corriere della Sera). Un altro sguardo storico richiama l'attenzione, con l'ausilio di una originale ricerca archivistica del Comune di Bologna, al debito di voto: Gabriele Amadori (del gruppo di ricerca del Comune di Bologna) e il ricercatore e scrittore Francesco Pellegrini (dell'Università di Urbino) dibattono sul contesto di una grandissima partecipazione nell'immediato dopoguerra con alcuni cenni alla degradazione quantitativa nel voto popolare degli 80 anni della nostra democrazia.
InsolvenzFest è manifestazione e logo OCI dal 2012. Le precedenti edizioni si sono tenute in Narni (2012), Ferrara (2013, 2014 e 2015) e Bologna (2016, 2017, 2018, 2019, 2020, 2021, 2022, 2023 e 2024): nella sezione dedicata alle gallerie tutti i nostri video, con profili relatori, programmi ed eventi.
Saluti istituzionali
M. Lepore, M. Ferro
V. Malagutti, M. Dondi
M. Patucchi, G. Fasano
Epilogo narrato in musica dal coro "Note a verbale"























