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Curriculum di Niccolò Abriani (Ordinario di diritto commerciale presso l’Università di Firenze)

La convergenza della emergenza sanitaria dovuta alla pandemia determinata dal Covid-19, da un lato, e delle doverose misure di contenimento adottate per farvi fronte, dall’altro, pone le premesse per una crisi del sistema economico che, pur rimanendo non pienamente decifrabile nella sua dimensione finale, assume già oggi contorni drammatici. Tutti i dati, infatti, confermano una recessione senza precedenti in epoca contemporanea e vi è la piena consapevolezza che la gravissima sfida che si è chiamati ad affrontare e le misure di contenimento della diffusione dell’infezione prescritti dalla disciplina emergenziale potranno generare un importante rallentamento dell’economia, agendo sia dal lato della domanda, sia dal lato dell’offerta.

In un simile scenario i governi sono stati indotti a intervenire con provvedimenti emergenziali che hanno coinvolto il diritto delle imprese e delle società: dalle misure di primo sostegno finanziario, alla introduzione di disposizioni innovative per consentire lo svolgimento delle assemblee nel rispetto del distanziamento sociale, sino alla sospensione di alcuni dei principi cardine del diritto societario.

Se il fine immediato è garantire la sopravvivenza del sistema imprenditoriale, si tratta di verificare quali tra i molti interventi sinora adottati siano – e stiano effettivamente risultando – funzionali a tale obiettivo, in primo luogo in punto di tempestiva raccolta delle linee di credito e di acquisizione di mezzi propri per far fronte alla crisi e porre le condizioni strutturali per la ripartenza.

Il presente contributo si propone di esaminare alcuni degli insegnamenti che la pandemia tuttora in corso consegna a operatori e interpreti, imponendo di superare radicati idola theatri e di riconsiderare criticamente molti dei principi tradizionali. Quali sono i doveri degli amministratori nella crisi e dopo la crisi? Quale incidenza avrà la pandemia sul tema cruciale della responsabilità sociale d’impresa e del suo impatto ambientale? Come vanno ripensati il ruolo del capitale sociale e la stessa nozione di continuità aziendale in un sistema caratterizzato da innovazione, discontinuità e disruption? Quali sono i meccanismi normativi che vanno superati in quanto ostacolano decisioni rapide da cui può dipendere la vita dell’impresa? Quali sono gli strumenti che possono valorizzare la capacità innovativa e le doti di resilienza delle imprese? E quale ruolo potrebbe avere, in questa prospettiva, il ricorso agli strumenti di intelligenza artificiale per una più efficiente corporate governance? Infine, e più in generale, come aiutare le imprese a prepararsi a fronteggiare nuove emergenze in futuro?

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