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Il presente lavoro analizza gli esiti di una ricerca svolta, nel corso del 2016, dall’OCI che ha raccolto informazioni in merito alle caratteristiche delle imprese che – nel periodo 2012 fino a marzo 2016 – hanno presentato ricorso per l’omologa di un accordo di ristrutturazione dei debiti ex art. 182-bis l.fall. nelle regioni Toscana e Puglia.

Tenuto conto dei limiti numerici e geografici del campione osservato, l’articolo non ha la pretesa di generalizzare i risultati all’intero territorio nazionale, ma intende offrire un contributo empirico esplorativo sugli esiti della ricerca che confermano quanto già emerso da precedenti ricerche – anche di OCI – in merito al favorevole esito degli accordi di ristrutturazione dei debiti. Tale istituto di risoluzione concordata della crisi si è dimostrato molto efficace, ancorché poco utilizzato, per il superamento in tempi rapidi delle situazioni di crisi reversibile, in vista del pieno recupero dell’equilibrio economico e finanziario dell’azienda e della sua redditività. Gli esiti della ricerca in parola hanno, infatti, fatto emergere che la totalità delle società oggetto dei questionari non ha dovuto intraprendere altri interventi per fronteggiare la crisi negli anni successivi all’omologa dell’accordo di ristrutturazione del debito e che i cambiamenti industriali sono stati accompagnati da nuovi finanziamenti bancari sia per sostenere il capitale circolante, sia per sviluppare nuovi investimenti (ove previsti). Altro elemento che è emerso e che merita considerazioni sulla struttura di governance delle piccole e medie imprese italiane è che i cambiamenti organizzativi nei vertici aziendali sono stati rari.

Articoli della legge fallimentare interessati: ART. 182bis (l.f.)

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