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Estensore: SGROI S.
PROCEDURE DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI DA SOVRAINDEBITAMENTO - RISTRUTTURAZIONE DEI DEBITI DEL CONSUMATORE
Piano di ristrutturazione del consumatore - Qualifica di consumatore – Fideiussore - Requisiti - Fattispecie.
a cura di Lucia Fantozzi (02-04-2024)

At.00125 - Tribunale di ANCONA del 01-02-2016

Autore: BARTOLINI A.; STELLUTI A.
FALLIMENTO ED ALTRE PROCEDURE CONCORSUALI - FALLIMENTO - LIQUIDAZIONE DELL'ATTIVO - VENDITA DI IMMOBILI - IN GENERE -
Contratto preliminare di vendita - Subentro del curatore ex art. 72 l.f. - Autorizzazione del giudice delegato - Cancellazione delle formalità pregiudizievoli ex art. 108, co. 2, l.f. - Ammissibilità.
a cura di Giacomo Maria Nonno (27-02-2016)

Mdc.00009 - Tribunale di PRATO del 26-10-2023

PROCEDURE DI COMPOSIZIONE DELLA CRISI DA SOVRAINDEBITAMENTO - IN GENERE
Rapporti tra mediazione in materia bancaria e procedure di sovraindebitamento - Esperienza trasversale e competenze comuni agli Organismi ex art. 16 d.lgs. n. 28 del 2010 e agli OCC - Valorizzazione - Obiettivi e modalità di attuazione.
a cura di Redazione OCI (28-10-2023)

L’OCI ospita le opinioni, i brevi saggi ed i contributi di ricerca che i giuristi e gli economisti, osservatori dell’insolvenza, immettono nel dibattito scientifico e culturale promosso dall’associazione.

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Quali sono i rapporti tra l'azione di risoluzione contrattuale e la procedura di concordato preventivo nei casi in cui il contratto sia stato eseguito da una sola delle parti e lo stesso non possa definirsi "pendente"? In particolare, il debitore proponente il concordato può, a seguito della risoluzione richiesta nei suoi confronti, essere condannato alla restituzione di un bene che fa parte integrante del piano proposto ai creditori? L’Autore del presente scritto, che trae spunto dalle vivaci discussioni tra professionisti e studiosi del diritto concorsuale che si tengono giornalmente sul newsgroup dell’OCI Receivership, sostiene che il bene resta in ogni caso acquisito al patrimonio concordatario, salvo che non si tratti di un immobile e la domanda di risoluzione sia stata anteriormente trascritta; ciò in quanto…

L’insolvenza delle società di calcio è tema attualissimo, basta pensare al recente fallimento del Parma Calcio. Il presente studio non si limita ad esaminare le conseguenze del fallimento di una società calcistica in un’ottica di interazione con le norme del diritto sportivo di settore, ma verifica la possibilità di prevenire l’insolvenza delle società in crisi attraverso lo strumento del concordato con continuità aziendale di cui all’art. 186-bis l.f.

La mancanza di una normativa sulla crisi all’interno del gruppo di imprese non elimina la ricorrente urgenza di una strategia unitaria, per la necessità di abbinare alla ristrutturazione del debito una riorganizzazione societaria attuata mediante la fusione, tra le operazioni straordinarie possibili.

I concordati con continuità trovano nella fase esecutiva le maggiori criticità: per la difficoltà di monitoraggio da parte del commissario e del tribunale e i frequenti casi di inadempimento della proposta concordataria. Come anticipare i conflitti?

Il decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, conv. con L. 221/12 ed in vigore dal 18/1/13 ha razionalizzato l’originaria impostazione delle procedure di composizione della crisi da sovraindebitamento ponendo le basi per una loro estesa diffusione, della quale si intravedono i primi segnali. In questo contesto il concordato preventivo sarà presto chiamato a fare i conti con parallele procedure ex L. 3/2012 e viceversa. Questa riflessione è dedicata ad anticipare gli esiti di un incrocio non solo possibile, ma anzi probabile, esiti che si preannunciano densi di inediti spunti.

Il Decreto Legge 83/2012 dispone che le procedure concorsuali debbano avere una durata ragionevole non superiore ai sei anni.
La previsione non può passare inosservata per le conseguenze che può produrre.

Il leasing assume effetti differenziati nel concordato a seconda che il rapporto negoziale sia già stato risolto o sia ancora pendente all’atto del deposito della domanda, mentre altre conseguenze dipendono  dal tipo negoziale (godimento o traslativo). Dopo un’indagine sulla disciplina applicabile nei vari casi, l’autore affronta le modalità con cui può determinarsi, per il caso di risoluzione (di diritto), il risarcimento del danno spettante al lessor in presenza di clausole penali tipiche dei contratti standard.

“De falsa credita et ementita (at)testatoris declamatio”

Il falso nelle attestazioni e nelle relazioni, ha da sempre connotato la storia; la “Falsa Donazione di Costantino” (a Lui attribuita), malamente falsificata ma da sempre creduta autentica, fidei causa, fino al 1517, trova oggi speculare addentellato nella nuova previsione normativa di cui all’art. 236 bis l.f.. Nel presente articolo vengono esaminati i più salienti profili penali e civili di responsabilità dell’attestatore…

“Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”

Tema fondamentale del XXVI Canto dell’Inferno è il canto delle sirene, la “tentazione della conoscenza”. Lo stesso Dante non può sentirsi immune al richiamo della scienza, della ragione tanto da sentire tutto il fascino del grande eroe, Ulisse, che non vede la conoscenza come un premio, una meta a cui ambire, ma un semplice bisogno fisiologico, una necessità connaturata all’essere umano. La stessa esigenza che oggi dovrebbe essere sentita dal professionista attentatore nella sua costante attività di fedefacienza……

Una inedita riflessione sulla meritevolezza degli atti di destinazione di cui all’art. 2645-ter codice civile quando correlati ad una procedura di concordato preventivo: si potrebbe distinguere tra atti di destinazione preventivi (costituiti dal debitore sui propri beni al fine di preservarli indenni prima del deposito della domanda) ed atti di supporto (stipulati da terzi per offrire nuova finanza ovvero garanzie in aiuto al piano del debitore concordatario).

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