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L’autore, ripercorrendo l’analisi critica dei principi contenuti già nella legge delega del 2017, si concentra su alcune parti della bozza del decreto delegato in materia concorsuale. Nell’affrontare i nodi delle misure di allerta, del procedimento unitario e del concordato preventivo e non condividendo parti essenziali dell’impianto emerso dai lavori finali della II Commissione Rordorf, auspica dirette modifiche all’assetto così disegnato. La finalità enunciata è quella di far conseguire maggiore efficienza ai nuovi istituti ed evitare dolorosi passaggi di vaglio di costituzionalità, ravvisabili in tratti di eccesso di delega. Tra gli strumenti ritenuti opportuni la minore vicinanza giurisdizionale alle vicende ristrutturative assunte d’iniziativa del debitore o con suo interpello nella zona di preinsolvenza, secondo la tesi sostenuta in talune tradizionali lezioni dottrinali e dell’osservazione professionale.

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